Simone, Andrea, Giacomo il Maggiore figlio di Zebedeo, Giovanni, Filippo, Bartolomeo, Tommaso, Giacomo il Minore figlio di Alfeo, Giuda Taddeo, Simone il Cananeo, Giuda Iscariota e Matteo: sono i dodici apostoli, chiamati da Gesù singolarmente, ma insieme ad altri. Leggiamo nel Vangelo (Mc 6,7): «Chiamò a sé i Dodici e prese a mandarli a due a due» e non ad uno ad uno, questo perché la vocazione
dell’apostolo e del cristiano non si realizza nella solitudine o guardandosi allo specchio; «Gesù non vuole agire da solo, è venuto a portare nel mondo l’amore di Dio e vuole diffonderlo con lo stile della comunione, con lo stile della fraternità» dice papa Francesco.
Fra questi dodici ci sono uomini semplici come Simone, fratelli come Giacomo e Giovanni, un esattore delle tasse come Matteo e un traditore come Giuda. Gesù sta, in un certo senso, chiamando la Chiesa, che in greco significa letteralmente “chiamati da”. Diceva Papa Francesco ai giovani della Giornata
mondiale della gioventù di Lisbona che «nella Chiesa c’è spazio per tutti». Fra i chiamati dal Signore c’è chi lo seguirà fin sotto la croce, ma anche chi lo rinnegherà e colui che lo venderà per crocifiggerlo. Nella Chiesa c’è spazio anche per ciascuno di noi!
Il nuovo nome
Gesù, però, non si limita a chiamare Simone, bensì gli dà un nome nuovo: Pietro. La stessa cosa accadrà con Paolo, che si chiamava precedentemente Saulo, con i fratelli Giacomo e Giovanni che saranno chiamati “figli del tuono” e ancora oggi accade con il Papa, successore di Pietro, che sceglie un nome nuovo proprio per indicare un cambio netto nella vita.
Pietro può sembrare un nome come un altro, in realtà è un nome che non esisteva e che si diffonderà solo molti anni dopo la morte dell’Apostolo. Per provare a immaginare la stranezza di questo nome, dobbiamo immaginare che Gesù scelga di chiamare Simone col nuovo nome di Roccia. Anche se Pietro
non aveva le caratteristiche della roccia, come vedremo più avanti nella sua vicenda, Gesù sceglie di dargli questo nome che gli cambia la vita.
La stessa cosa accade a ciascuno di noi nel Battesimo, non a caso il proprio nome viene detto anche “nome di Battesimo”. Quando veniamo battezzati ci viene data una nuova identità, quella di figli di Dio, e non è sempre detto che il nome di Battesimo coincida con il nome civile.
L’inizio della missione
La prima fase della missione di Pietro è quella di seguire e conoscere Gesù. Può sembrare semplice, ma per uno come Pietro, che ha la testa dura come la pietra, non lo è affatto! Gli insegnamenti di Gesù, infatti, spesso incalzano chi li ascolta e non sempre sono ben accolti, basti pensare alle reazioni dei farisei.
Ma l’insegnamento di Gesù è vero e autorevole perché accompagnato da diversi miracoli, fra i primi compiuti vi sono quello della guarigione della suocera di Pietro, dell’emorroissa e della figlia di Giairo.
Cos’hanno in comune questi tre miracoli? Mettono in pratica ciò che affermava Gesù nella sua predicazione: «Chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto» (Mt 7,7). L’insegnamento di Gesù non è basato solo sulle parole, perché queste persone, che avevano bisogno di aiuto, hanno chiesto e cercato Gesù, così hanno ricevuto il miracolo.
In realtà non è solo questa ricerca a far sì che avvenga il miracolo, è necessaria anche la fede. Infatti, appena dopo che l’emorroissa tocca il mantello di Gesù, lui le dice: «Coraggio, figlia, la tua fede ti ha salvata» (Mt 9,22). La fede della donna è la stessa che ha avuto Pietro sulla barca, quando ha gettato le reti fidandosi del Signore.
Gesù non è un mago che riesce a guarire le persone, a trasformare l’acqua in vino o a camminare sulle acque, lui è il Figlio di Dio che è venuto a portare la salvezza a tutti coloro che incontra.
Tratto dal numero12 (Dicembre 2024) di “Fiaccolina”