IN FAMIGLIA
A partire dall’accoglienza ricevuta nelle famiglie ospitanti, ciascun seminarista ha potuto sperimentare cosa sia la Chiesa domestica, negli affetti familiari che si svolgono quotidianamente. In particolar modo, è stato bello partecipare al pranzo domenicale con le famiglie, anche allargate, insieme ai cugini e agli zii, in un frangente che anche papa Leone XIV ha messo in luce nel suo messaggio per il decimo anniversario della canonizzazione dei coniugi Martin, genitori di santa Teresa di Lisieux: «In questi tempi difficili e confusi, nei quali ai giovani vengono presentati tanti contro-modelli di unioni, spesso passeggere, individualiste ed egoistiche, dai frutti amari e deludenti, la famiglia così come l’ha voluta il Creatore potrebbe sembrare superata e noiosa. Louis e Zélie Martin testimoniano che non è così: sono stati felici – profondamente felici! – nel dare la vita, nell’irradiare e trasmettere la fede, nel vedere i propri figli crescere e sbocciare sotto lo sguardo del Signore. Che felicità riunirsi la domenica, dopo la Messa, intorno al tavolo dove Gesù è il primo ospite e condividere le gioie, le pene, i progetti e le speranze di ognuno!».
IN ORATORIO
Il secondo ambito in cui i diciannove seminaristi impegnati sono entrati è stato quello dell’oratorio. Accolti dai due parroci don Dino Valente e don Fabio Riva, dal responsabile di Pastorale giovanile don Andrea Carrozzo e dal diacono don Andrea Angelini, guidati dal vicerettore don Michele Galli, hanno potuto incontrare tutte le diverse fasce d’età dei percorsi dell’iniziazione cristiana e della Pastorale giovanile.
L’incontro con i cresimandi, durante il loro ritiro a una settimana dalla Confermazione e con i loro genitori è stato un momento davvero forte di condivisione su che cosa significhi l’educazione, unito alla proposta di proseguire la vita cristiana dentro il cammino dei preadolescenti. Ci sono stati momenti di incontro anche con tutti i ragazzi che vivono gli anni dell’iniziazione cristiana, con i quali è stato significativo confrontarsi grazie alle loro domande e mostrare che la vita con Gesù è carica di una promessa buona.
IL MEETING CHIERICHETTI
Nel corso della domenica pomeriggio, si è svolto anche il Meeting dei chierichetti provenienti da tutto il Decanato di Paderno Dugnano. Accompagnati dai loro sacerdoti e cerimonieri, i ragazzi hanno potuto incontrare personalmente i seminaristi, che li hanno accolti facendosi conoscere tramite le fotografie che li raffiguravano quando anche loro, da piccoli, erano chierichetti. Il pomeriggio è proseguito con i giochi, impegnati a scovare la pagina giusta del Messale, a riordinare la sacrestia o a compiere una staffetta con gli oggetti liturgici. Infine, ciascun seminarista ha offerto la propria testimonianza a piccoli gruppi, dopo di che la preghiera finale ha concluso il pomeriggio insieme, prima di una buona merenda per tutti.
CON ADOLESCENTI E GIOVANI
Per gli adolescenti e i giovani sono state pensate delle serate ad hoc. Il sabato sera, i ragazzi delle superiori di tutta la città si sono incontrati nell’oratorio di Cassina Amata per condividere la cena e per una serata proposta dai seminaristi. L’intento era mostrare la bellezza di una vita che passa dal rumore e dalla confusione di un’età e di un mondo in continua evoluzione, alla possibilità di un incontro vero per la vita che accade nel silenzio, in cui si scopre la propria vocazione e il proprio desiderio. Il gioco iniziale, le canzoni e le testimonianze di Giovanni, Tommaso e Lorenzo hanno catturato l’attenzione dei ragazzi presenti, prima di concludere tutti insieme con una preghiera cantata.
I giovani, invece, si sono ritrovati domenica sera presso l’oratorio di Palazzolo Milanese. Dopo la preghiera comunitaria dei Vespri, ciascuno di loro ha potuto scegliere tra diversi gruppi in cui ci si è confrontati su questioni decisive: la scelta di vita, la vocazione, la preghiera…
Sono stati dialoghi carichi di significato e densi di testimonianza, con domande che hanno toccato il cuore delle questioni, lasciando una traccia in coloro che vi hanno partecipato. A seguire, durante la cena, è continuato il dialogo ed è emersa tutta la vitalità di questi ottanta giovani che partecipano della proposta cristiana.
NELLE SCUOLE
Nelle mattine di lunedì e martedì, i seminaristi sono stati ospitati anche nelle ore di Religione delle scuole medie e superiori della città, dando la possibilità di una testimonianza e una riflessione nei luoghi più quotidiani dello studio e della crescita formativa dei ragazzi.
Una grande opportunità per dare voce alla propria storia, raccontandola pubblicamente, è stata data ai seminaristi durante le Messe, sia domenicali che feriali, con il desiderio che potesse essere una provocazione buona per rilanciare il desiderio di una vita cristiana pienamente vissuta. È stato molto bello potersi presentare anche alla fine delle celebrazioni, sui sagrati delle chiese, ricevendo domande e conoscendo da vicino le persone e le realtà della comunità cristiana.
TESTIMONIANZE DATE E RICEVUTE
Eppure, i seminaristi non solo hanno dato testimonianza, ma l’hanno anche ricevuta, oltre che dalle famiglie ospitanti e dalle tante persone incontrate, in momenti appositamente dedicati.
Da una parte, il primo e l’ultimo pranzo, rispettivamente con la diaconia della città e con i preti di tutto il Decanato. Davvero intenso si è rivelato il racconto di don Massimo, che sta attraversando con grande fede la sua malattia, e piena di entusiasmo la testimonianza di don Agostino.
Dall’altra, nel pomeriggio di lunedì, i seminaristi hanno condiviso il pranzo, i canti e la visita della cooperativa “Zarepta ed Emmaus” presso il Villaggio ambrosiano, potendosi rendere conto da vicino di come la gratuità che nasce dalla fede sia capace di rendersi prossimi anche nel desiderio di compagnia e nell’impegno lavorativo di persone disabili.
La Messa conclusiva di martedì sera, celebrata nella chiesa di Paderno proprio nella memoria di san Giovanni Paolo II, patrono di una delle due Comunità pastorali, ha suggellato questi giorni così ricchi e intensi. Il rettore, don Enrico Castagna, nella sua omelia sul Vangelo del giorno, che neanche a farlo apposta conteneva le parole che davano il titolo a tutta la missione (Chiamò a sé quelli che voleva ed essi andarono da lui, Mc 3,13), ha tratteggiato il vero significato dell’originalità cristiana. Essa, infatti, non consiste nell’eccellenza raggiunta, nella assoluta coerenza o nell’accordarsi delle diverse opinioni, ma nell’appartenenza a Cristo, unico Signore e salvatore. Di questo i giorni della Missione vocazionale hanno voluto dare un saggio e un assaggio.
Tratto dal numero 11 (Novembre 2025) di “Fiaccola”