Sessant’anni fa si concludeva il Concilio Vaticano II. In uno degli ultimi documenti, dedicato all’attività missionaria della comunità cristiana, troviamo una forte affermazione sulla Chiesa. Essa «è per sua natura missionaria, in quanto è dalla missione del Figlio e dalla missione dello Spirito Santo che essa, secondo il piano di Dio Padre, deriva la propria origine» (Ad Gentes 2). È come se ci venisse detto: per comprendere la Chiesa, guarda alla Trinità. Se il Padre, per renderci partecipi della sua vita eterna, ha mandato il suo Figlio e ha mandato lo Spirito, questo stesso dinamismo deve abitare la Chiesa. Anzi, questo dinamismo è la Chiesa, ossia la comunità degli uomini e delle donne che ricevono in dono Gesù e lo Spirito e vogliono che questo dono sia accolto da tutti. D’altronde sappiamo bene quale sia il comandamento di Gesù, dato ai suoi dopo la Risurrezione: «Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli» (Mt 28,19). Se la missione è compito e identità della Chiesa, i pastori dovranno sempre indicarla come priorità a tutti i fedeli e i seminaristi dovranno maturare in sensibilità missionaria. Per questa ragione, viene chiesto che in tutti i Seminari sia presente un Gamis, ossia un Gruppo di animazione missionaria.
L’ORGANIZZAZIONE DEL GAMIS
Nel Seminario di Milano il Gamis è guidato da un presidente, di solito un seminarista di quinta Teologia. Gli ultimi sono stati don Marco Eliseo, oggi prete a Garbagnate, e don Stefano Magistrelli, appena ordinato diacono. Presto procederemo all’elezione del nuovo presidente. Il Gamis viene affiancato da un educatore del Seminario.
Poiché il gruppo conta circa venti persone, è suddiviso al suo interno.
C’è anzitutto il Gamis-preghiera, che si occupa di preparare alcuni momenti comunitari, come il Rosario nel mese missionario di ottobre, alcune Adorazioni eucaristiche e la Veglia per i missionari martiri. Il secondo gruppo è il Gamis-cultura, che svolge un compito di sensibilizzazione e informazione dentro la comunità. Oltre alla bacheca, provvede all’abbonamento di alcune riviste missionarie e produce periodicamente un piccolo giornalino, selezionando gli articoli più interessanti presenti sulle riviste.
Infine, vi è il Gamis-lavoro, incaricato di organizzare la raccolta di fondi per sostenere le missioni. Ciò avviene con delle piccole vendite, una in Avvento e una nella festa del Seminario. Per fare qualche esempio, in Avvento sono stati venduti dei panettoni e delle felpe, mentre alla festa del 1° maggio una maglietta. Con le offerte raccolte, negli ultimi due anni abbiamo sostenuto i missionari della Consolata in Kenya, per la costruzione di una chiesa e l’istruzione dei più piccoli (3.680 euro); l’associazione Occhi Aperti, che opera per le strade di Scampia (1.500 euro); la costruzione di un Seminario nella zona bombardata di Beirut (1.500 euro).
I MOMENTI IMPORTANTI
Il Gamis organizza incontri per tutta la comunità dei seminaristi, che spesso vengono raccontati su La Fiaccola.
Anzitutto ogni anno giunge, in comunità, un “visitatore missionario”. Si tratta solitamente di un presbitero appartenente a un istituto missionario che, dopo anni di servizio in Paesi lontani, riceve l’incarico di recarsi in vari Seminari. Tutti i Seminari italiani vengono visitati e incoraggiati a tenere vivo lo spirito missionario.
Il visitatore risiede con noi per alcuni giorni, condivide la vita comunitaria, presiede l’Eucaristia e incontra la comunità, in particolare il gruppo Gamis. In aprile è stato tra noi il comboniano Giorgio Padovan (come raccontato su La Fiaccola di maggio 2025).
Durante l’anno, poi, è possibile che qualcuno venga a trovarci. Religiosi missionari, preti diocesani fidei donum o laici, che hanno fatto un’esperienza missionaria, possono essere invitati a raccontarla. Si tratta di momenti sempre molto arricchenti, che aprono prospettive su regioni lontane del mondo, spesso segnate da povertà o guerra. Ad esempio, nel mese di ottobre 2024, è stato tra noi don Carlo Giorgi, di origine milanese. Egli appartiene al Vicariato apostolico di Beirut e ci ha parlato dell’attività della Chiesa in Libano. Abbiamo scelto la destinazione di alcuni fondi proprio dopo averlo incontrato (vedi La Fiaccola di gennaio 2025).
In ultimo, alcuni esponenti del Gamis partecipano al Convegno missionario nazionale dei seminaristi, un’occasione di riflessione e ascolto di esperienze. Quando tornano in comunità, i loro racconti sono occasione di arricchimento e confronto. L’ultimo Convegno è stato a Reggio Calabria e il resoconto si può leggere su La Fiaccola di maggio 2025.
Anche quest’anno, allora, iniziamo il nostro cammino formativo, consapevoli che ogni vocazione è sempre discepolare e missionaria. Come ci ha ricordato papa Francesco, infatti, «ogni cristiano è missionario nella misura in cui si è incontrato con l’amore di Dio in Cristo Gesù; non diciamo più che siamo “discepoli” e “missionari”, ma che siamo sempre “discepoli-missionari” » (Evangelii Gaudium 120).
Tratto dal numero 10 (Ottobre 2025) di “Fiaccola”