LA VITA DI SAN PAOLO

L’infanzia

Attraverso il fumetto e questa nuova rubrica impareremo a conoscere un uomo di cui si sente parlare quasi in ogni Messa: Paolo, detto l’apostolo delle genti.
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Paolo detto l’apostolo delle genti. Lo conosceremo passo per passo, crescendo insieme a lui, da quando era bambino a quando ha scelto di dare la vita per Gesù fino al martirio.

Paolo o Saulo?
Chiunque abbia un secondo nome sa bene che talvolta si viene chiamati con il primo e talaltra con il secondo. Come è giusto chiamare il protagonista di Fiaccolina di quest’anno? Si chiama Paolo oppure Saulo? La risposta giusta è: si chiama in entrambi i modi! Il suo nome di “Battesimo” è Saulo, un nome comune nelle persone ebree, è infatti lo stesso del primo re degli ebrei, Saul; esso significa “invocato con preghiere” e “desiderato”.
Si chiama però anche Paolo, perché nell’Impero Romano gli ebrei dovevano avere un secondo nome in latino, i suoi genitori hanno scelto Paulus, che significa “piccolo”.
Quando andando a Messa ascoltiamo una delle sue numerosissime e a volte difficili lettere, viene sempre chiamato Paolo e mai Saulo. Perché? Perché i cristiani hanno scelto di chiamarlo così dal momento della sua conversione in poi, proprio per sottolineare che non ha più nulla a che fare con il persecutore
ebreo che era prima di diventare cristiano. In realtà è Paolo stesso che si fa chiamare così nelle sue lettere, proprio per sottolineare il cambiamento radicale avvenuto nella sua vita.
È, più o meno, ciò che fa il Papa: per indicare il suo nuovo compito e il suo totale servizio alla Chiesa in un nuovo modo, cambia il proprio nome.

Tarso di Cilicia
Saulo non era molto più anziano di Gesù, è nato intorno al 5 d.C. in una grande città chiamata Tarso di Cilicia. Questa città si trovava nell’attuale Turchia, sulla foce del fiume Cidno, la quale non era molto distante dal mar Mediterraneo.
Nonostante la posizione, ai tempi di Saulo l’immensa area mediterranea (Grecia, Asia minore, Palestina, Egitto, parte dell’Africa del nord, Spagna e Gallia) era unificata in un’unica civiltà, quella dell’Impero Romano.
Tarso era una città enorme: circa 300 mila abitanti! Aveva un grande porto ed era perciò una metropoli commerciale, da cui transitavano moltissime e diversissime persone. La strada romana che collegava l’Oriente e l’Occidente passava infatti da qui.
È molto probabile, però, che i genitori non fossero originari di quella città, bensì della Galilea. Come è avvenuto in Italia nel secolo scorso per il boom economico, dal V secolo a.C. in poi diversi ebrei sono migrati verso le città commerciali per trovare fortuna, creando grandi comunità ebraiche lontane da
Gerusalemme.

A scuola e al lavoro
Dell’infanzia di Saulo si sa molto poco, perché lui inizia a raccontare di sé tenendo come punto di riferimento la sua conversione.
Sappiamo soltanto che fu allievo alla scuola di Gamaliele a Gerusalemme e che era capace di fabbricare tende. Per quanto riguarda la sua istruzione, Saulo, in quanto ebreo, ha ricevuto la comune educazione
dei giudei: il saper leggere e scrivere, lo studio della Legge, la storia del popolo d’Israele, l’apprendimento delle preghiere.
A quei tempi non esistevano scuole o corsi come li intendiamo oggi, c’erano dei maestri che riunivano attorno a sé un gruppo di discepoli. Egli però ricevette un’educazione superiore ai suoi coetanei, perché Gamaliele era uno degli insegnati più importanti e famosi dell’epoca.
Saulo afferma di saper anche fabbricare tende; non è certo dove abbia imparato, alcuni studiosi credono che l’abbia appreso a Gerusalemme. Tuttavia, era comune apprendere il lavoro dei genitori, ragione per cui Gesù sapeva fare il falegname come Giuseppe.
La professione era infatti una caratteristica della famiglia, passava di padre in figlio. In quell’epoca il lavoro nella bottega del padre cominciava a tredici anni di età e il bambino doveva faticare dalla mattina alla sera. Non possiamo certo dire che l’infanzia di Saulo sia stata semplice, anzi, si è dato molto da fare sia nell’ambito dello studio che del lavoro!

Tratto dal numero 11 (Novembre 2023) di “Fiaccolina”