La vita di San Paolo

Guidati dallo Spirito Santo

La prima meta di missione per Paolo e Barnaba è Cipro. Non sono propriamente loro a scegliere di partire per quell’isola, ma lo Spirito Santo.
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Per un cristiano e per la Chiesa ascoltare lo Spirito Santo non è facoltativo, ma fondamentale.
Già Gamaliele, il maestro di Paolo, aveva detto che se un’opera avesse avuto origine umana sarebbe finita, ma se avesse avuto origine divina non si sarebbe riusciti a distruggerla.
Nelle decisioni importanti della vita bisogna saper chiedere l’aiuto allo Spirito Santo, infatti il Signore ci conosce meglio di qualunque altro e sa perfettamente qual è il bene per noi. Ma come ascoltarlo?
La vicenda di Paolo ci consegna un luogo prediletto per ascoltare la voce dello Spirito Santo: la preghiera. Durante la preghiera comune, Barnaba e Paolo percepiscono di dover partire per la missione, intuizione che condividono con gli altri, scoprendo così la loro vocazione. Questo episodio è un invito per ciascuno a pregare e a stare attenti a ciò che suggerisce lo Spirito, per poi condividere e confrontarsi con le persone di cui ci fidiamo.

In mezzo a tante voci
Con la benedizione degli apostoli e mandati dallo Spirito Santo, Paolo e Barnaba si recano al porto di Selèucia per salpare per Cipro. Approdano alla città di Salamina, ma la loro meta principale è l’allora capitale di Cipro: Pafo.
Poiché città dell’Impero Romano, Pafo è governata dal proconsole Sergio Paolo, il quale, venuto a conoscenza dell’arrivo di alcuni missionari, desidera incontrarli ed ascoltarli. Ma il proconsole non è solo, ha al suo fianco come consigliere il mago Elimas, che cerca di screditare il Vangelo annunciato da Paolo e
Barnaba.
Sergio Paolo è in difficoltà: se è vero che dobbiamo ascoltare la voce dello Spirito Santo, come riconoscerla fra tante voci?
Ciò che consegna l’esperienza di Paolo è l’efficacia della parola del Signore.
Fra Elimas e Paolo in questo episodio sembrerebbe Paolo il mago fra i due, ma lo Spirito Santo è efficace non grazie alla magia, ma alla fede. Gesù stesso aveva detto ai suoi discepoli: «Tutto quello che chiederete con fede nella preghiera, lo otterrete» (Mt 21,22).
Anche se può sembrare magia, l’efficacia dello Spirito Santo è frutto della fede, tanto che Elimas diventa cieco non grazie a un incantesimo, ma alla fede di Paolo e Barnaba e quest’efficacia non si vede soltanto nella cecità di Elimas, ma soprattutto nella conversione del proconsole Sergio Paolo. Se ci fidiamo di
Gesù e dello Spirito Santo, allora ciò che faremo sarà buono e porterà frutto.

Incomprensioni e gelosie
Terminata la missione a Cipro, Paolo e Barnaba salpano verso casa, percorrendo una nuova via per incontrare altre persone. Sbarcano a Perge, per poi dirigersi alle grandi sinagoghe di Antiochia e Iconio.
Paolo sceglie di partire ad annunciare il Vangelo dalle sinagoghe perché erano i luoghi dove gli ebrei discutevano della Scrittura; Gesù stesso aveva annunciato il suo Vangelo nelle sinagoghe spiegando l’Antico Testamento.
Come era capitato a Gesù qualche anno prima, anche Paolo e Barnaba non vengono sempre ascoltati da tutti, anzi, alcuni giudei li rifiutano, cacciandoli dalla sinagoga.
Il viaggio di Paolo e Barnaba continua nella città di Listra, dove incontrano un paralitico e, ancora una volta non per magia ma per fede, lo guariscono. La folla si stupisce per questo miracolo e, come nel caso del proconsole Sergio Paolo, si converte. Tuttavia, da Antiochia e Iconio alcuni giudei hanno inseguito
Paolo e Barnaba per ucciderli, hanno convinto la folla a lapidarli e così i due apostoli sono costretti a fuggire.
In questo caso la voce dello Spirito Santo, seppur efficace, è ostacolata dalla gelosia dei giudei. Tante volte è chiaro nella teoria quale sia la cosa giusta da fare, ma nella pratica percepiamo delle emozioni che ci spingono a fare altro.
I giudei agiscono contro Paolo e Barnaba per gelosia, la quale ostacola la crescita e l’ascolto della voce dello Spirito Santo. Ma quest’esperienza, seppur negativa, non scoraggia i due apostoli, anzi, gli dà vigore per nuove missioni e pone le basi per il primo concilio della storia: il concilio di Gerusalemme.

Tratto dal numero 3 (Marzo 2024) di “Fiaccolina”