Pellegrinaggio a Roma

Ci siamo sentiti parte della Chiesa universale

Dal 13 al 17 febbraio i diaconi, che verranno ordinati preti il 10 giugno, si sono recati a Roma per il pellegrinaggio sulle orme di Pietro
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I diaconi al termine della Messa con il card. Gianfranco Ravasi

«Simone, figlio di Giovanni, mi vuoi bene?». Dopo aver camminato lungo le rive del lago di Galilea la scorsa estate e aver udito la domanda seria di Gesù, ci siamo recati in pellegrinaggio a Roma per unire la nostra voce a quella di Pietro: «Signore, tu lo sai che ti voglio bene». E così, alla vigilia della nostra ordinazione presbiterale, abbiamo sentito risuonare con forza il comando di Gesù: «Pasci le mie pecore».

Nel mese di febbraio, accompagnati dal rettore del seminario e dal nostro padre spirituale, insieme ad Erik, seminarista del Nicaragua, noi quindici diaconi dalla terra di Ambrogio abbiamo raggiunto la terra di Pietro e dei suoi successori. In questi giorni, densi di incontri e di visite, ci siamo potuti nutrire di testimonianze di santità e di carità, di bellezza e di servizio, che certamente hanno alimentato la nostra fede e il nostro desiderio di metterci al servizio del Signore nella Chiesa a pochi mesi da un passo tanto importante.

Anzitutto abbiamo accolto con gioia la possibilità di condividere con papa Francesco, presso la Casa Santa Marta, un tempo disteso di dialogo, durante il quale abbiamo potuto renderci conto del suo sguardo compassionevole sul mondo e sulla Chiesa universale, senza trascurare l’attenzione alle singole persone.

Per sé questa non è stata l’unica occasione di incontrare il Santo Padre, le cui parole abbiamo potuto ascoltare nell’Udienza generale la mattina di mercoledì 15 febbraio. In tale frangente si è rivelata preziosa la catechesi sulla passione evangelizzatrice, che coinvolge tutto l’uomo nel pensiero, nell’affetto, nell’azione. Si tratta di mostrare Gesù con la nostra testimonianza, rimanendo con lui e insieme partendo per annunciare a tutti che Dio è vicino. Il motivo della nostra missione sta nella gratuità del dono che abbiamo ricevuto e nella necessità di assumere questo stesso stile di gratuità.

I diaconi incontrano papa Francesco in Casa Santa Marta

Carità e bellezza

Particolarmente fecondo è stato poi l’ascolto del cardinale Konrad Krajewski, che ci ha ricevuti nel Palazzo Migliori, un edificio di lusso oggi adibito, per volontà del Papa, all’accoglienza dei senzatetto. L’Elemosiniere del Santo Padre ha risvegliato e sollecitato la nostra cura e attenzione per i più poveri per comprendere i loro bisogni, oltre che per mettere in pratica il Vangelo, una buona notizia che è dura come la Via crucis ma, se vissuta, è capace di far fiorire la vita stessa.

Una sosta più commemorativa è stata invece quella con padre Federico Lombardi, direttore della Sala stampa della Santa Sede durante il pontificato di Benedetto XVI e oggi presidente della Fondazione vaticana Joseph Ratzinger. Padre Lombardi ci ha consegnato alcuni elementi della biografia, della riflessione teologica e del magistero del Papa emerito che hanno permesso di ricostruire un quadro sintetico della sua figura.

Abbiamo inoltre potuto condividere le celebrazioni eucaristiche quotidiane in mezzo alle tombe dei Papi e davanti al sepolcro dell’apostolo Pietro con due cardinali originari della nostra Diocesi, Francesco Coccopalmerio e Gianfranco Ravasi, oltre che col Prefetto del Dicastero per il clero, Lazarus You Heung-Sik, e col Segretario di Stato Vaticano, Pietro Parolin.

Suggestiva è stata poi la visita all’interno della Basilica di San Pietro, accompagnati da Pietro Zander, archeologo della Fabbrica di San Pietro, che con la sua guida appassionata ci ha portato a scoprire capolavori, scorci e vicende di un luogo dalla storia millenaria.

Fraternità e preghiera

A questo si è aggiunto un viaggio all’interno dei corridoi e delle stanze della Biblioteca Apostolica Vaticana, dove siamo stati accompagnati dal Prefetto emerito, mons. Cesare Pasini, di origine ambrosiana.

Il viaggio a Roma è stato infatti anche l’occasione per incontrare, in una serata di preghiera e di convivialità, quei presbiteri ambrosiani che sono oggi chiamati a studiare o a svolgere il proprio ministero presso la Santa Sede o altri enti ecclesiali. Tra questi anche mons. Ennio Apeciti, che nel giorno del nostro arrivo ci ha condotto a scoprire le radici della comunità cristiana a Roma, attraverso le stratificazioni della città visibili in diversi luoghi, tra cui la Basilica di San Clemente. L’abbondanza di incontri non ci ha dunque impedito di fermarci a contemplare alcuni capolavori artistici e architettonici, dalla Cappella Sistina alla Cappella Redemptoris Mater, dal Palazzo Apostolico al Palazzo del Quirinale.

Ricorderemo tuttavia questi giorni soprattutto come un tempo prolungato di fraternità nella preghiera e nell’incontro con tanti testimoni. Nutriti da questa esperienza di fede ci apprestiamo dunque a percorrere gli ultimi passi del cammino verso l’imminente ordinazione presbiterale, in cui, prima di essere mandati, saremo chiamati a rinnovare ancora una volta, per sempre, la nostra risposta alla chiamata di Gesù: «Signore, tu lo sai che ti voglio bene».

* VI teologia

Tratto dal numero 3 (marzo 2023) de “la Fiaccola”