TRE GIORNI CHIERICHETTI

La visita dell’Arcivescovo

Anche quest’anno, dal 27 agosto al 1° settembre, si è svolta la “Tre giorni chierichetti”, collaudata proposta diocesana, a cura del Seminario, capace di creare legami forti tra i ministranti ambrosiani. A fare da cornice ancora una volta la Grigna, ai piedi della quale, in località Pian dei Resinelli, si trova la casa alpina “La Montanina”.
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Lunedì 28 agosto un ospite speciale è salito a “La Montanina”: il nostro arcivescovo Mario Delpini.
Ad accoglierlo – oltre alla pioggia! – dieci emozionatissime ragazze tra i 9 e i 13 anni, quattro seminaristi, una suora salesiana, don Fabio Molon e alcune persone arrivate dai dintorni. Un piccolo gruppo, ma anche questo ha reso l’incontro molto semplice e familiare.
Le ragazze hanno rivolto all’Arcivescovo parole di benvenuto e hanno letto per lui un episodio della vita di san Giovanni Bosco e di santa Maria Mazzarello (compagni di viaggio in questi giorni) in cui la preghiera e l’amicizia emergono come aiuto fondamentale per i due santi, ancora adolescenti, per compiere coraggiose scelte di vita.
Proprio sul tema dell’amicizia il nostro Arcivescovo ha rivolto parole significative durante la celebrazione eucaristica, culmine dell’incontro.
Prendendo l’avvio dall’episodio della prima lettura tratta dal secondo libro dei Maccabei (2Mac 3,1-8a. 24-27. 31-36), monsignor Delpini si è soffermato sui «due giovani dotati di grande forza, splendidi per bellezza e meravigliosi nell’abbigliamento» nei quali si imbatte Eliodòro, inviato a Gerusalemme con l’ordine di confiscare le ricchezze del tempio, una missione malvagia. I due giovani – forse degli angeli – percuotono Eliodòro che rimane come tramortito. I suoi compagni supplicano quindi il sommo sacerdote di pregare il suo Dio affinché sia salvata la vita a Eliodòro e così avviene. I due giovani riappaiono
«adorni delle stesse vesti» e chiedono a Eliodòro di annunciare a tutti la grande potenza di Dio.
L’Arcivescovo ha sottolineato che tante volte incontriamo persone che ci colpiscono, perché hanno un aspetto o un modo di fare attraente, proprio come i due giovani della vicenda di Eliodòro. Non sempre però essi si rivelano veri amici: un aspetto splendido non garantisce l’onestà, la bontà, la rettitudine
delle intenzioni. È necessario scegliere gli amici non solo per il loro aspetto esteriore, ma soprattutto per le qualità interiori. Questi due giovani si comportano in verità come degli amici per Eliodòro: gli indicano il suo grave errore e lo indirizzano sulla buona strada.
È questo che possono fare gli amici!
Le chierichette erano molto emozionate per il servizio liturgico in un’occasione tanto speciale. Animate dal desiderio di fare del loro meglio, hanno stabilito ruoli e compiti e, con armonia e raccoglimento, hanno servito in modo preciso e ordinato la Santa Messa.
La mattinata si è conclusa con il pranzo presso la casa, momento di festa e occasione per continuare con gioia la semplice fraternità.

Tratto dal numero 10 (Ottobre 2023) di “Fiaccolina”