La vita di San Paolo

Contro filosofi e FALSI DEI

Fuggito dal carcere, Paolo si rimette in cammino per la Grecia alla volta dei centri più importanti del Peloponneso: Atene, Corinto ed Efeso.
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Atene era la patria di grandi filosofi come Aristotele, di grandi scrittori come Omero e di grandi drammaturgi come Sofocle, tanto che ancora oggi è definita “culla della cultura europea”.
Inoltre Atene era una città religiosa in cui venivano venerati moltissimi dei: Zeus, Era, Apollo, Atena (protettrice della città stessa) e molti altri; veniva venerato persino il cosiddetto “dio sconosciuto”,
perché siccome gli dei erano numerosissimi, si era certi di averne tralasciato qualcuno.
Paolo non resta indifferente davanti a tutte queste divinità, in particolare davanti al dio sconosciuto, così accetta la sfida di andare a parlare agli ateniesi all’areopago, una delle colline della città (letteralmente significa “collina di Ares”) sulla quale si riuniva l’assemblea degli anziani.
Il discorso di Paolo gira intorno al dio sconosciuto, arrivando ad affermare che questo dio, che gli ateniesi non conoscono ancora, è Gesù; l’apostolo aggiunge che Gesù è in realtà l’unico Dio, ma questo per i greci è difficile da capire perché erano politeisti, credevano cioè nell’esistenza di più divinità.
Ancora più difficile da comprendere è la questione della risurrezione, perché Atene è una città di grandi filosofi che hanno sempre visto la ragione come qualcosa di positivo che permette di entrare in relazione con il divino, mentre il corpo è qualcosa di negativo che imprigiona l’uomo e non permette di aggiungere dio. Per questo «quando sentirono parlare di risurrezione dei morti, alcuni lo deridevano, altri dicevano: “Su questo ti sentiremo un’altra volta”» (At 17,32).
Forse anche noi viviamo la stessa difficoltà degli ateniesi, talvolta crediamo che il cristianesimo sia solo una filosofia e non una fede, oppure che Gesù sia uno fra i tanti esempi di vita e non il Signore. Agli ateniesi (e a noi oggi) servirebbe una fiducia maggiore verso chi testimonia il Signore e il coraggio di mettere in discussione le proprie convinzioni.

Una fede condivisa
Paolo continua il suo viaggio approdando a Corinto, una grande metropoli che intercetta molte culture per via del suo importante porto. È in questa città che vive la comunità cristiana a cui sono indirizzate
le due Lettere ai Corinti che ascoltiamo spesso durante la Messa e, fra questi destinatari, ci sono Aquila e Priscilla, marito e moglie che diventeranno grandi amici di Paolo. Quest’amicizia nasce grazie alla condivisione della stessa passione e della stessa fede: tutti e tre erano fabbricanti di tende e tutti e tre erano dei giudei convertiti al cristianesimo.
Nelle nostre giornate incontriamo tantissime persone, ma quelle con cui nascono amicizie vere sono quelle con cui condividiamo qualcosa di importante, come le passioni o la fede. Se fra loro fossero state condivise solo cose di poco conto, mai sarebbero diventati amici e mai Aquila e Priscilla avrebbero chiuso
bottega per partire ed annunciare il Vangelo con Paolo.

Nel nome dell’amicizia
Anche a Efeso Paolo si dà da fare per annunciare il Vangelo, ma qui incontra un nuovo ostacolo. Piano piano gli efesini iniziano a credere in Gesù e, di conseguenza, smettono di credere nelle divinità greche. Questo mette in crisi il mercato delle statue degli dei e gli artigiani di Efeso decidono di eliminare il problema alla radice, catturando Paolo. Non riescono nell’intento perché «Paolo volle presentarsi alla folla, ma i discepoli non glielo permisero» (At 19,30).
Gaio ed Aristarco, gli amici che mettono in salvo Paolo, non temono di soffrire per lui, fanno come Gesù sulla croce perché «nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici» (Gv 15,13).
Gesù è nostro amico, come ci ricordano i futuri preti della nostra Diocesi, che conosceremo il prossimo mese. Lui ci dice «Siete miei amici» (Gv 15,14) e dà la sua vita per noi, così anche noi siamo chiamati a dare la vita per i nostri amici.

Tratto dal numero 5 (Maggio 2024) di “Fiaccolina”