La vita di San Pietro

La chiamata

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Simone (che solo più avanti nel Vangelo si chiamerà Pietro) e Andrea sono due fratelli. Simone è il maggiore, è sposato ed ha un carattere molto forte, spesso risulta anche burbero nei suoi modi di fare e pensare, come scopriremo conoscendolo. Andrea è molto più aperto e gentile ed è proprio lui il primo a conoscere Gesù e a parlarne con il fratello.
Anche se lavorano a Cafarnao, entrambi sono nati e cresciuti a Betsàida (che significa “casa dei pescatori”), un villaggio nei pressi del grande lago di Genesaret, chiamato anche lago di Tiberiade o mare di Galilea.
Fare il pescatore era un lavoro molto duro e difficile. Arrivare all’alba senza aver pescato nulla significava tornare a casa senza il pasto per la propria famiglia e senza nulla da vendere al mercato per racimolare qualche soldo. Immaginiamo allora lo stato d’animo di questi due fratelli che, come abbiamo letto nel fumetto, hanno lavorato una notte intera per nulla.

La fiducia in Gesù
Mentre Simone e Andrea stavano sistemando le reti ingarbugliate e colme di alghe, si accorgono che c’è una grande folla che si sta formando intorno ad un uomo: Gesù.
Il Vangelo di Giovanni riporta che Andrea ha conosciuto Gesù in occasione della predicazione di Giovanni il Battista, ecco perché Simone non capisce che cosa stia accadendo e come mai ci sia tutta quella ressa attorno a un uomo; Gesù non era ancora molto famoso, aveva da poco iniziato a compiere miracoli e c’erano solo alcune voci su di lui che lo consideravano più un guaritore che il Signore.
Gesù, in mezzo a tutta quella gente, fa cadere lo sguardo su Simone, facendogli una richiesta assurda: «Prendi il largo e gettate le vostre reti per la pesca» (Lc 5,4). Simone, oltre a essere deluso dal suo fallimento, sa bene che quando è giorno i pesci, a causa della luce del sole, restano sul fondo del mare
ed è impossibile pescare, però si fida di Gesù. Sarà stata forse la gioia nei racconti del fratello Andrea a invogliarlo a fidarsi? I racconti che iniziavano a circolare su questo uomo, capace di compiere miracoli? Oppure lo sguardo e la sicurezza con cui Gesù parlava?
Forse tutte queste cose, perciò Pietro prontamente dice a Gesù, che ancora non conosceva: «Maestro, abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla, ma sulla tua parola getterò le reti» (Lc 5,5).
È bello scoprire che Gesù, per compiere la nostra felicità, sceglie di partire dalla nostra situazione, dalle nostre fatiche e delusioni, chiedendoci solo di fidarci e affidarci a lui.

La pesca miracolosa
In maniera inaspettata, le reti si riempiono di pesci. La delusione diventa gioia condivisa con gli altri, poiché quel pesce servirà a sfamare molte famiglie.
Come è stata possibile questa pesca? È stata possibile perché ci si è fidati di Gesù, perché Simone e Andrea hanno accettato di rischiare sulla parola di quest’uomo che, con il suo sguardo rassicurante, è riuscito a conquistare i cuori di questi due semplici pescatori.
Fidarsi di Gesù, anche se a volte è difficile, porta gioia a noi e a chi vogliamo bene, chiede soltanto il rischio di affidarsi alla sua parola.

Da peccatore a pescatore di uomini
Anche se l’attenzione dei pescatori è tutta sul pesce appena pescato, Simone sceglie di dedicare il suo sguardo a colui che ha fatto questo grande miracolo: Gesù. Nel ringraziarlo, Simone dice a Gesù: «Allontanati da me, perché sono un peccatore» (Lc 5,8). Ma Gesù prontamente risponde: «Non temere, d’ora in poi sarai pescatore di uomini» (Lc 5,10).
Fra peccatore e pescatore cambia solo una lettera, la “S”, ma muta totalmente il senso della vita di Simone. Di fronte allo stupore di una pesca così grande, che rende evidente l’intervento di Dio, Simone si riconosce piccolo e miserabile peccatore, Gesù però da questa piccolezza trae la missione di una vita: essere pescatore di uomini. Una missione che continua ancora oggi nel successore di Pietro, il Papa.
Gesù sceglie di fare lo stesso con noi, specialmente nel sacramento della Confessione. Andando a confessarci portiamo al Signore i nostri peccati, riconoscendoci come peccatori; alla fine della Confessione riceviamo il perdono e Gesù ci restituisce la nostra missione di annunciare il Vangelo come pescatori di uomini. Anche noi siamo chiamati a diventare da peccatori a pescatori di uomini, ci resta solo da scoprire ogni giorno quale sia la “S” che Gesù ci suggerisce, quella “S” che dà forma alla nostra vocazione.

Tratto dal numero11 (Novembre 2024) di “Fiaccolina”