Sono passati diversi anni da quando siamo entrati in Seminario. Eravamo giovani, alcuni di noi avevano appena terminato le scuole superiori, altri l’università, altri ancora lasciavano un’esperienza lavorativa.
Proveniamo da paesi diversi della nostra Diocesi, con storie diverse, ma tutti con lo stesso desiderio: seguire Gesù e diventare sacerdoti. All’inizio è stato come entrare in una grande famiglia: c’era un po’ di imbarazzo, ma anche tanta voglia di conoscersi. Piano piano, tra risate, partite a pallone e a calcio balilla, serate a cantare insieme e qualche chiacchierata profonda, è nata un’amicizia vera.
Non sono mancati i momenti difficili: a volte si litiga, a volte si fa fatica a capire gli altri, soprattutto quando si è diversi per età o carattere. Ma proprio queste differenze ci hanno fatto crescere. Abbiamo imparato a volerci bene così come siamo. Ognuno con i suoi doni, i suoi limiti, le sue stranezze. E quando qualcuno era in difficoltà, ci siamo sempre dati una mano.
Questi anni ci hanno insegnato che non si diventa sacerdoti da soli. È stato importante studiare la Bibbia, la teologia, ma ancora più importante è stato imparare a pregare insieme, a condividere le nostre domande, a guardare Gesù che ci chiama ogni giorno a seguirlo. Il Seminario non è una scuola “per diventare bravi”, ma un tempo in cui Dio lavora nel cuore di ciascuno di noi.
Il motto
Per la nostra ordinazione abbiamo scelto il motto Consacrali nella Verità. Sono parole che Gesù dice al Padre poco prima della sua Passione. Significa che vogliamo vivere con il cuore pieno di Dio, perché solo lui è la Verità che illumina la nostra vita. Non è una verità fatta di regole o di idee, ma è Gesù stesso, la sua presenza, la sua amicizia, il suo amore. Vogliamo essere sacerdoti che non scappano dal mondo, ma che lo abitano con uno sguardo pieno di bene, aiutando le persone a scoprire quanto sono amate da Dio.
In questi mesi ci stiamo preparando con tanto impegno. Preghiamo ogni giorno per le persone che incontreremo, per le nostre comunità future, per i giovani, per i malati, per chi fa più fatica a credere. E anche le nostre famiglie ci stanno accompagnando: ci sostengono con l’affetto, la pazienza, a volte anche con qualche lacrima di emozione.
L’anno del Giubileo
Sappiamo anche che la nostra ordinazione sarà un po’ speciale: saremo i sacerdoti del Giubileo della Speranza, in un anno in cui tutta la Chiesa vive la gioia del perdono e della misericordia. In queste settimane abbiamo pregato tanto per papa Francesco, che non abbiamo potuto incontrare durante il pellegrinaggio a Roma, e per il nuovo papa, Leone XIV, che ci guiderà nel cammino della Chiesa di cui noi desideriamo metterci a servizio.
Il 7 giugno saremo in undici a ricevere l’ordinazione sacerdotale. Undici amici che, negli anni di Seminario, hanno vissuto insieme gioie e fatiche e che ora sono pronti a dire il loro “sì” per sempre a Gesù. Non perché siamo migliori degli altri, ma perché abbiamo scoperto che lui ci vuole bene e vuole servirsi delle nostre mani, della nostra voce, del nostro cuore per amare il mondo.
A ciascuno di voi chiediamo di pregare per noi, affinché possiamo essere sacerdoti santi, semplici, vicini alla gente e sempre disponibili a fare la volontà di Cristo. Sacerdoti con il sorriso di Gesù.
Tratto dal numero 6-7 (Giugno-Luglio 2025) di “Fiaccolina”