Il programma ha previsto una giornata di lezioni teoriche e pratiche sulla storia del libro e sulla gestione di una biblioteca e una visita al Seminario e alla sua collezione libraria.
«Tutti gli usi della parola a tutti» […] non perché tutti siano artisti, ma perché nessuno sia schiavo». Questa frase di Gianni Rodari, tratta dal suo La grammatica della fantasia, invita a compiere qualche riflessione ma anche a porsi alcune domande.
Può un libro conservare un significato, un’utilità, quando invece una persona ha bisogno di molto altro? A cosa può servire spendere tempo per parlare di libri antichi, quando il poco che si ha va usato per crearsi gli strumenti di integrazione in una nuova realtà?
Sono queste le domande da cui si è mosso il progetto “Biblioteca scolastica”, attivato presso la sede di Magenta del Cpia 4 Milano, in collaborazione con il Seminario di Milano, che ha preso a cuore quest’idea e, con professionalità, ha aiutato a realizzare la biblioteca scolastica e poi ha aperto le sue porte per una visita guidata.
In pochi conoscono la realtà dei Cpia (Centri provinciali per l’istruzione degli adulti), scuole, uniche nel panorama dell’istruzione pubblica, che si dedicano alla formazione degli adulti, in modo particolare stranieri, che spesso costituiscono la quasi totalità dell’utenza. All’interno dei Cpia, gli studenti possono apprendere la lingua italiana e, in seguito, conseguire la licenza media, titolo preziosissimo, in quanto accesso alla cittadinanza italiana.
Nel progetto sono state coinvolte le tre classi di scuola media del Cpia di Magenta, per un totale di 65 studenti, dai 15 ai 50 anni, provenienti da moltissimi Paesi del mondo: Egitto, Marocco, Pakistan, Ucraina, Afghanistan… una vera Babele! Una Babele che parla ma che, purtroppo, legge poco, soprattutto in italiano.
PROMUOVERE LA LETTURA
La lettura, però, costituisce un fondamentale momento di contatto autonomo con la lingua, oltre a essere un’importante occasione di arricchimento culturale rispetto alla storia e alle abitudini dell’Italia, il nuovo Paese nel quale questi studenti sono immersi.
Muovendosi da questi blocchi di partenza, gli obiettivi del progetto sono stati la promozione della lettura presso gli allievi e la costituzione e la gestione di una biblioteca scolastica interna, con contenuti linguisticamente accessibili all’utenza del Cpia: non solo libri, ma anche fumetti e, soprattutto, riviste. La
lettura in lingua straniera, come sa chiunque abbia provato, richiede un grandissimo sforzo di concentrazione e gli articoli di rivista, a differenza di un libro, permettono di ridurre la durata di questo sforzo, garantendo tuttavia la soddisfazione di essere giunti al termine della lettura.
IL LABORATORIO
Gli studenti sono stati coinvolti in due lezioni, a seconda del loro livello linguistico: un primo incontro di carattere culturale, dedicato alla storia del libro, delle biblioteche e degli archivi e una seconda lezione strutturata come un laboratorio. Nel corso di quest’ultima gli studenti si sono trasformati in entusiasti bibliotecari, indagando i libri per ricavarne tutte le informazioni utili a compilare la scheda catalografica, una sorta di carta d’identità. I libri sono poi stati timbrati con il logo della neonata biblioteca (realizzato dagli studenti), collocati e finalmente presi in prestito!
LA VISITA IN SEMINARIO
Nell’ottica dello scambio e della condivisione di esperienze, il progetto ha poi previsto una visita al Seminario Arcivescovile di Milano e alla Biblioteca intitolata al cardinal Carlo Maria Martini. Parte degli studenti è stata così accolta nel monumentale atrio d’ingresso ai piedi della statua di Pio XI per un racconto della storia del Seminario, delle attività e della funzione che ancora oggi svolge l’istituzione
fondata nel 1564 da san Carlo Borromeo. La visita è poi proseguita per i chiostri, fino ad arrivare alla Basilica e alla Cripta che sono stati teatro anche di un fruttuoso dibattito sulle diverse sfumature culturali, anche per quanto riguarda il culto delle reliquie e le rappresentazioni sacre.
In Biblioteca, gli studenti e le studentesse hanno poi potuto vedere da vicino il funzionamento della “macchina”, dall’accoglienza agli utenti alla gestione dei prestiti, passando per la ricerca bibliografica sul catalogo fino a un piccolo viaggio tra gli scaffali della sala lettura e dei depositi di conservazione. Anche
in questo caso, l’interesse dimostrato dai partecipanti ha permesso di avviare un confronto sulle funzioni della biblioteca e sulle differenze tra un’istituzione accademica ed ecclesiastica e una raccolta di un istituto scolastico.
In conclusione, un’esposizione di alcuni tra i più preziosi volumi conservati nel Fondo antico ha permesso agli studenti di vedere da vicino alcuni tratti della storia della produzione libraria manoscritta e a stampa, dando così un’immagine concreta al racconto ascoltato nell’aula di Magenta.
Ritornando alle nostre domande iniziali, possiamo dire che la scommessa è vinta: il tempo speso alla scoperta della cultura e dei tesori d’Italia, dedicato alla bellezza, non è perso, ma è un fondamentale arricchimento umano a cui nessuno, tanto meno questi studenti, possono rinunciare.
Tratto dal numero 8-9 (Agosto-Settembre 2025) di “Fiaccola”